Decreto Salva Casa

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Decreto Salva Casa

Da giorni si sente parlare in tv e sulla carta stampata del Decreto Salva Casa, il provvedimento legislativo che – se approvato entro il 23 luglio 2024 – dovrebbe consentire di mettere in regola ai contribuenti alcune comuni difformità, senza troppa burocrazia.

Prima di dare notizie certe, è bene aspettare l’approvazione ufficiale del Decreto. Nel frattempo, però, cerchiamo di capire insieme cosa si potrà sanare con il condono edilizio 2024.

Decreto Salva Casa: cosa si potrà sanare

Con l’approvazione del Decreto Salva Casa saranno sanabili tutte quelle piccole difformità edilizie che non riguardano la struttura dell’edificio, tanto all’esterno quanto all’interno dello stabile. Si parla, quindi, di installare o rimuovere e regolarizzare in linea generale:

  • installazione di tende esterne;
  • tramezzi;
  • soppalchi;
  • ampliamento di finestre.

Opportuno è specificare che il nuovo procedimento legislativo interviene solo in alcuni casi, ovvero:

  • sulle difformità formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile;
  • sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione;
  • sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. “doppia conformità”.

Doppia Conformità: cosa si intende

La doppia conformità è la condizione essenziale per ottenere la sanatoria edilizia, ossia il processo amministrativo che permette di regolarizzare le situazioni in cui un immobile, nel suo stato attuale, non corrisponde al progetto originariamente approvato con i permessi di costruzione rilasciati dall’autorità comunale competente. In questo modo, l’immobile viene considerato in stato di abuso edilizio.

In pratica, la doppia conformità significa dimostrare all’amministrazione competente che l’intervento per cui si richiede la sanatoria rispetta le normative urbanistiche ed edilizie sia nel momento in cui sono stati eseguiti i lavori, sia nel momento in cui viene presentata la domanda di sanatoria.

Conclusione

Il Salva Casa, se approvato, semplificherà le procedure vigenti, introducendo il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione delle procedure. In sostanza, se l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino sarà accettata.

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