Come sanare un abuso edilizio

Come sanare un abuso edilizio

Come sanare un abuso edilizio

Come sanare un abuso edilizio è una ricerca che viene effettuata molto spesso sul web da utenti che cercano in rete le soluzioni ai loro problemi.

Sanare un abuso edilizio può sembrare un percorso complesso e pieno di ostacoli burocratici, ma con le giuste informazioni è possibile regolarizzare la situazione in modo efficace e legale, anche se non tutti gli abusi possono essere sanati se la normativa vigente non li rende compatibili.

Per questo, lo staff di Equilatero Srl, impresa edile di Roma, ha redatto una guida pratica ed efficace su come rimediare ad un abuso edilizio, quali sono i requisiti necessari, i costi da sostenere e le procedure da seguire passo dopo passo. Approfondiamo.

Cos’è un abuso edilizio

Partiamo col dire che per abuso edilizio s’intende un intervento su un immobile eseguito senza autorizzazioni, in difformità dal permesso di costruire oppure senza rispettare le norme urbanistiche e paesaggistiche.

Gli abusi si dividono in due categorie:

  • formali: opere conformi alla normativa urbanistica ma realizzate senza titolo che possono essere sanate con una semplice domanda in sanatoria e il pagamento di una sanzione,
  • sostanziali: opere non conformi agli strumenti urbanistici che possono essere sanate solo se la normativa vigente le rende compatibili.

Gli esempi più comuni di abusi edilizi – anche sanabili – includono:

  • verande chiuse senza permesso,
  • ampliamenti non autorizzati,
  • modifiche strutturali interne,
  • cambi di destinazione d’uso.

Scopriamo adesso qual è l’iter da seguire per mettere a posto le cose.

Come sanare un abuso edilizio

Per regolarizzare un abuso edilizio in Italia bisogna incaricare un tecnico abilitato (ingegnere, architetto o geometra) di valutare se l’opera è compatibile con gli strumenti urbanistici vigenti.

Fatta questa verifica – diamo per scontato che l’opera sia conforme – lo step successivo è la presentazione della domanda di sanatoria al Comune di riferimento. La richiesta deve essere effettuata allegando:

  • relazione tecnica e planimetrie,
  • documentazione fotografica,
  • copia dei documenti catastali,
  • dichiarazione di conformità,
  • pagamento della sanzione pecuniaria, il cui importo varia a seconda della tipologia e all’entità dell’abuso, ma in genere parte da qualche centinaio fino a migliaia di euro.

Se la domanda viene accettata, l’abuso viene ufficialmente regolarizzato e registrato, attraverso il rilascio del titolo in sanatoria.

Conclusione

Quando è possibile, sanare un abuso edilizio è una scelta intelligente per evitare conseguenze serie (es.ordine di demolizione, multe, problemi nella vendita dell’immobile, responsabilità penale in alcuni casi), ma anche un investimento per tutelare il valore del proprio immobile.

Per questo è fondamentale agire tempestivamente e affidarsi a un tecnico qualificato: seguire le procedure corrette può fare la differenza tra una pratica risolta in pochi mesi e anni di problemi legali.

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