Ridurre il rischio rumore quando si lavora

Ridurre il rischio rumore quando si lavora

Ridurre il rischio rumore quando si lavora

Ridurre il rischio rumore quando si lavora è un obbligo morale che un datore di lavoro ha nei confronti dei suoi dipendenti, previsto inoltre dalla legge e dalle varie associazioni che tutelano i diritti dei lavoratori.

In riferimento alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, infatti, la normativa vigente recita che “in base alle conoscenze attuali, non si considera a rischio l’esposizione al rumore fino a 80 decibel, ma il rischio aumenta in misura del 100% (il doppio) per ogni 3 decibel in più”.

Ma come si fa quindi a ridurre il rischio rumore quando si lavora?

Ridurre il rischio rumore quando si lavora

Diminuire il rischio rumore quando si lavora e puntare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro va inteso come un investimento e non come un costo per l’azienda.

Un dipendente, sentendosi protetto, sarà certamente più produttivo e lavorerà meglio. Parallelamente, il datore di lavoro sarà meno esposto a rischio di vertenze o cause per danni fisici.

Per questo, è opportuno rivolgersi ad imprese specializzate nelle insonorizzazioni industriali e nel trattamento acustico dell’ambiente di lavoro interno all’impresa ed esterno che, di volta in volta, a seguito di analisi approfondite si occuperanno di diminuire le emissioni di rumore nello stabilimento.

Per migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori riguardo al rumore il primo intervento da porre in atto è quello di “limitare la percezione del rumore. Le strade possibili sono due: la migliore consiste nel modificare il processo di produzione in maniera tale da ridurre in maniera definitiva il rumore prodotto (ad esempio sostituendo attrezzature obsolete con attrezzature nuove meno rumorose); la seconda consiste nella riduzione del rumore per mezzo di pannelli fonoassorbenti, pareti divisorie tra locali dove sono in uso attrezzature rumorose e altri locali, ecc”.

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